Nonostante il carico fiscale che attanaglia le Partite IVA italiane, è bene ribadire che è possibile sfruttare al massimo le opportunità di deduzioni e di detrazioni fiscali offerte dalla normativa fiscale vigente.
Ma quali sono le differenze che intercorrono tra costo deducibile e indeducibile? Se apro una Partita IVA Forfettaria cosa posso scaricare? E le spese degli immobili ad uso promiscuo le posso scaricare? Sono tantissimi i dubbi che sorgono ad un aspirante freelancer o imprenditore che mira ad aprire la Partita IVA.
Aprire una Partita IVA significa ragionare sul costo che questa comporta, analizzando cosa un’impresa o un professionista può portare in deduzione (costo) e in detrazione (IVA).
Dopo aver fatto un po’ di chiarezza in merito alla differenza tra deduzioni e detrazioni analizziamo quali sono le principali spese che ogni Partita IVA può scaricare.
In questa guida mi riferirò al regime contabile ordinario, al regime semplificato ed al vecchio regime dei minimi ancora in vita fino a scadenza naturale.
Per le Partite IVA Forfettarie le considerazioni che espongo non troveranno validità.
Indice
Cosa scaricare con la mia Partita IVA: Differenza costo deducibile e indeducibile e detrazione fiscale
Si sente spesso parlare di deduzione e di detrazione fiscale, ma quali sono le differenze intercorrenti?
Per comprendere come funziona la deduzione dei costi e delle imposte da applicare ai compensi bisogna sottolineare che le imposte non gravano sempre e solo sugli incassi.
Per le Partite IVA ordinarie vige il principio della competenza: ciò implica che, a prescindere dall’effettivo incasso o pagamento, un ricavo o un costo viene imputato rispetto al periodo di effettiva maturazione.
L’Amministrazione fiscale consente ai contribuenti di beneficiare di sconti sulle imposte sui redditi, scalando dai redditi alcuni tipi di spese, che possono essere distinte in due categorie:
- spese “detraibili”, che possono essere sottratte direttamente alle imposte da pagare, riducendone l’importo,
- costi “deducibili”, ovvero le spese che possono essere sottratte al reddito prima di calcolare l’imposta da pagare.
Tra le spese detraibili, ad esempio, rientrano quelle mediche relative a prestazioni mediche.
Tra le spese deducibili rientrano: il ricongiungimento dei contributi previdenziali, il riscatto degli anni di laurea e i contributi assistenziali e previdenziali.
E, i costi indeducibili, cosa sono? I costi indeducibili sono oneri che sostieni per l’espletamento della tua attività imprenditoriale e che l’Agenzia delle Entrate non consente di scaricare integralmente o parzialmente.
In ogni caso, la documentazione delle spese deducibili (e detraibili) è generalmente costituita dalle fatture, ricevute o quietanze rilasciate al contribuente da chi ha percepito le somme, con indicazione del suo numero di Partita IVA.
Cosa posso scaricare con la mia Partita IVA: Fattura con costi deducibili e indeducibili
È piuttosto comune il caso in cui un professionista titolare di Partita IVA fa inserire tutto in un conto le spese sostenute per acquistare del materiale utile per l’attività e dei beni che occorrono per la casa o per le spese personali.
Considerando che, in questi casi, la fattura è “mista”, cioè indica costi deducibili e indeducibili, è ovvio che insorgano non pochi dubbi in merito alla possibilità di utilizzare la fattura o la ricevuta fiscale per scaricare almeno i costi inerenti.
La presenza di spese che non riguardano l’attività di business non inibisce al titolare di Partita IVA di dedurre i costi inerenti l’attività professionale.
Si pensi, ad esempio, ad un avvocato che acquista i materiali di cancelleria utili per il suo studio legale, ma al contempo acquista uno zaino per il figlio in quarta elementare.
In questo caso, in fattura possono apparire dieci voci deducibili e una indeducibile.
Le voci inerenti possono essere regolarmente dedotte.
Viceversa, se in una ricevuta fiscale sono registrate tante voci indeducibili e una sola inerente, questa potrà essere computata in diminuzione del reddito.
Per quanto concerne la deducibilità parziale della fattura contenente anche costi non inerenti, lo stesso discorso vale anche per le imprese in contabilità ordinaria, come le SRL.
Facciamo un esempio per capire meglio: se l’amministratore di una SRL fa un acquisto per la famiglia, e decide di pagarlo con la carta di credito aziendale, la società risulta sua creditrice.
Pertanto, onde “inquinare” il bilancio con delle spese non inerenti l’attività societaria, è necessario rilevare, in contabilità, il sorgere del credito verso l’amministratore, come credito verso soci o verso terzi.
Spese scaricabili con la mia Partita IVA: le spese per gli immobili
Nel caso in cui un titolare di Partita IVA acquisti un immobile ad uso studio o ufficio compreso nelle categorie catastali destinate ad uso attività, il costo sarà interamente deducibile e la deducibilità si applicherà tramite quote di ammortamento annuali.
Diverso è il caso di utilizzo promiscuo di un bene immobile. Ammettiamo che il titolare di Partita IVA decida di destinare la propria casa all’attività professionale e, dunque, utilizzi qualche stanza dell’abitazione ad uso ufficio o studio, la deduzione si applicherà nella misura forfettaria del 50% delle spese sostenute per l’acquisto dell’immobile stesso.
Sono deducibili anche le spese sostenute per la manutenzione straordinaria dell’immobile, che contribuiscono all’aumento del valore del fabbricato.
Partita IVA: spese prodotti tecnologici sono scaricabili?
I prodotti tecnologici sono deducibili all’80%.
Partita IVA: spese di formazione professionale sono scaricabili?
Le spese sostenute per la formazione e l’aggiornamento professionale, compresi master, convegni, dottorati, sono scaricabili al 50%.
Partita IVA: spese scaricabili alberghi, vitto e alloggio
Per quanto riguarda le spese relative ad alberghi, vitto e alloggio, si può dedurre il 75%.
Partita IVA: spese auto sono scaricabili?
Il Fisco prevede una chiara disciplina relativa alle auto e ai costi deducibili dai professionisti.
Le regole di deducibilità dei costi auto per imprese e professionisti, variano in funzione sia del tipo di veicolo che del suo utilizzo per l’esercizio dell’attività (art. 164 TUIR).
Per le autovetture non affidate a dipendenti, se ammettiamo un utilizzo promiscuo del mezzo, si deduce il 20% del costo e si detrae il 40% dell’IVA, anche su tutte le spese d’impiego.
Se ammettiamo un utilizzo esclusivo impresa/professione, si detrae il 100% dell’IVA.
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