Sei un’aspirante imprenditore e desideri avviare una ditta individuale? Continua a leggere questa guida e scopri quali sono le FAQ più ricorrenti.
Indice
Ditta individuali: quali sono le caratteristiche distintive?
La ditta individuale è la forma giuridica più semplice per avviare un’attività e l’imprenditore è il principale responsabile su cui grava il rischio d’impresa.
Se per le società di capitali esiste una separazione tra patrimonio personale e aziendale, con l’apertura di una ditta individuale non esiste una separazione tra l’azienda e l’imprenditore tanto che questi è responsabile con il patrimonio personale per eventuali obbligazioni contratte dall’azienda.
Ciò significa che l’imprenditore che apre una ditta individuale deve rispondere con il proprio patrimonio personale ai debiti dell’azienda.
Pertanto, questa caratteristica costituisce uno dei rischi e svantaggi derivanti dall’apertura di una Ditta individuale.
Per questa forma giuridica non esiste un minimo di capitale da versare o particolari requisiti per la costituzione.
Ditta individuale: quando sceglierla?
Un dubbio molto ricorrente è quando scegliere la ditta individuale? L’avvio di una ditta individuale conviene nel caso in cui non abbia rischi o investimenti particolarmente esosi.
Nel caso in cui vi sia necessità di attuare investimenti esosi, è più conveniente puntare su una società di capitali (come la SRL o la SPA), che consentono ai soci d’impresa di preservare il proprio patrimonio personale rispetto a quello aziendale.
Possono scegliere la forma giuridica della ditta individuale tutti coloro che svolgono arti e professioni: artigiani, estetiste, parrucchieri e anche i Liberi Professionisti (avvocati, medici, architetti, notai, etc.).
Quali sono le principali forme individuali?
La ditta individuale non si limita alla possibilità di azienda unipersonale ma può essere costituita anche come impresa familiare o impresa coniugale.
In questo secondo caso, la normativa prevede che possano partecipare alla gestione dell’azienda i coniugi dopo il matrimonio purchè siano in regime di comunione legale dei beni e gestiscano l’impresa nella parità delle condizioni, senza vincoli di subordinazione.
L’impresa familiare: la normativa consente che possano partecipare alla gestione dell’azienda familiari, parenti fino al terzo grado e affini fino al secondo.
Ditta individuale: quali sono gli obblighi del titolare?
Per avviare una ditta individuale, è necessario aprire Partita IVA e registrarsi alla C.C.I.A.A. alla Camera di Commercio e al Registro delle Imprese entro 30 giorni dall’avvio dell’attività.
Il titolare di una ditta individuale deve pagare un diritto annuale camerale, registrarsi all’INPS nella Gestione Commercianti o Gestione Separata e versare i relativi contributi oltre che quelli INAIL.
Quali sono i vantaggi della ditta individuale?
Tra i vantaggi derivanti dall’avvio di una ditta individuale troviamo:
- i costi limitati,
- la semplicità con cui avviare e gestire l’attività,
- la velocità e autonomia decisionali.
Ditta individuale: quanto costa aprire la Partita IVA?
Abbiamo detto che i costi di apertura e di gestione di una Partita IVA di una ditta individuale sono più contenuti rispetto a quelli di una società, ma è il momento di vedere in concreto quali e quanti sono questi costi.
Partita IVA per la ditta individuale: i costi di apertura e di gestione
Il costo di apertura della Partita IVA per una ditta individuale è pari a zero.
Basta scaricare il modello (Modello AA9/12) dal sito dell’Agenzia delle Entrate, procedere con la corretta compilazione e spedirlo telematicamente o tramite un Professionista abilitato (Commercialista).
La Partita IVA ti verrà attribuita senza alcun costo aggiuntivo.
Inoltre, dovrai sostenere altri costi: quello di iscrizione alla Camera di Commercio (circa 80-100 euro), la parcella del professionista (Commercialista) che si occupa della tenuta della contabilità, il pagamento delle imposte (Irpef) e i contributi previdenziali (versamenti all’INPS).
Anche se aprire una ditta individuale comporta pochi oneri, bisogna tenere debitamente conto del fatto che ogni mese parte delle entrate monetarie devono essere gestite oculatamente per adempiere ad hoc alle spese ed ai costi derivanti dalla gestione della stessa impresa.
Ditta individuale: quale regime contabile scegliere?
Ogni azienda è tenuta a gestire la propria contabilità e solitamente lo fa ricorrendo alla contabilità ordinaria. Tuttavia, in alcuni casi è possibile optare per un regime contabile agevolato che semplifica così la tenuta dei registri contabili.
In base all’articolo 18 del DPR 600/1973, le aziende minori che presentano determinati requisiti possono optare per una contabilità semplificata, al posto di quella ordinaria.
Il regime contabile semplificato può essere adottato se vengono rispettati i seguenti parametri:
- ricavi < 400.000 euro nel caso di attività di prestazioni di servizi;
- ricavi < 700.000 euro nel caso di altre attività.
I contribuenti che operano nel regime contabile semplificato sono obbligati alla tenuta dei seguenti libri obbligatori:
- registro cespiti ammortizzabili,
- registri IVA.
I contribuenti che operano nel regime contabile semplificato sono esonerati dalla tenuta del libro giornale e dalla predisposizione del bilancio di esercizio.
I contribuenti che adottano il regime contabile semplificato possono esercitare l’opzione per l’applicazione della contabilità ordinaria:
- applicando il c.d. comportamento concludente,
- compilando l’apposita casella del quadro VO della dichiarazione IVA.
Ditta individuale: è obbligatorio versare i contributi?
Il titolare di una ditta individuale è tenuto all’iscrizione Gestione commercianti ed artigiani INPS affinchè maturi il diritto di percepire l’assegno previdenziale una volta ritirati dal mercato occupazionale.
Ricordiamo, a tale proposito, che se un lavoratore dipendente a tempo indeterminato full time avvia una ditta individuale, fintanto che il lavoro dipendente è prevalente si è esonerati dall’iscrizione alla Gestione commercianti dell’INPS.
In tal caso, se il lavoro dipendente risulta prevalente, non sono dovuti ulteriori contributi.
Le ditte individuali devono iscriversi all’INAIL?
Per le ditte individuali che esercitano un’attività di particolare natura o rischio, come gli artigiani, potrebbe essere obbligatoria l’iscrizione all’INAIL.
In tal caso è necessaria una comunicazione telematica di inizio attività ed è obbligatorio versare annualmente un premio assicurativo.
Quali sono gli svantaggi di una ditta individuale?
Il principale svantaggio della ditta individuale è la responsabilità illimitata dell’imprenditore titolare di Partita IVA.
Il titolare è illimitatamente responsabile delle obbligazioni assunte dall’impresa, per le quali risponde con il proprio patrimonio personale.
Ciò significa che in caso di fallimento della ditta individuale, i creditori possono aggredire il patrimonio ed i beni personali dell’imprenditore.
Per maggiori informazioni, contattami e richiedimi una Consulenza personalizzata.
Angelo Calò