Commercialista Dr. Angelo Calò

Ditte individuali: costi di costituzione, di gestione, aspetti contabili e fiscali, previdenza e rischi

La Ditta individuale è la forma giuridica più semplice e meno onerosa perché per la sua costituzione non sono richiesti particolari adempimenti, ma è necessario procedere con l’apertura della Partita IVA.

L’imprenditore, titolare della ditta individuale è l’unico responsabile e anche l’unico promotore della sua iniziativa imprenditoriale.

Essendo l’unico “responsabile” di tutto il processo imprenditoriale, il rischio d’impresa ricade solo sul titolare della ditta individuale.

Ditta individuale: l’imprenditore è l’unico responsabile

L’imprenditore della ditta individuale è l’unico responsabile dell’attività d’impresa: il suo patrimonio è soggetto al rischio d’impresa.

Questo significa che, in caso di insolvenza dei debiti della ditta individuale, l’imprenditore risponde nei confronti dei creditori con tutti i suoi beni, anche personali.

Ad esempio, ammettiamo che il signor X decida di aprire un negozio di abbigliamento e scelga la ditta individuale come forma giuridica.

Con il suo patrimonio acquista la merce, paga l’affitto del fondo commerciale, i debiti, gestisce gli stock, etc. etc., ma ad un certo punto a causa della riduzione della domanda e dell’eccessiva concorrenza, non riesce più a fare fronte alle obbligazioni assunte.

Ammettiamo che il Signor X fallisca: i creditori aggrediscono il patrimonio ed i beni personali, compresa la casa dove risiede.

E, allora, una domanda è lecita: “Forse conviene aprire una SRL o un’altra tipologia di società di capitali?”

In un certo senso sì, specie se si decide di aprire un’attività economica che richiedere grandi investimenti.

La ditta individuale è la forma giuridica preferibile per aprire e gestire un’attività che non comporta grandi rischi.

Ditta individuale e impresa familiare

La ditta individuale può essere svolta anche nella forma di impresa familiare o di impresa coniugale.

L’impresa coniugale deve essere costituita dopo il matrimonio, i coniugi devono essere in regime di comunione legale dei beni e devono gestire l’impresa nella parità delle condizioni, senza vincoli di subordinazione.

Si parla di impresa familiare quando il titolare si avvale dell’aiuto delle prestazioni dei suoi familiari: ai sensi dell’articolo 230 Codice civile possono partecipare alla ditta individuale anche il coniuge e i parenti entro il terzo grado, e gli affini entro il secondo.

Tutti coloro che partecipano all’impresa familiare hanno diritto alla ripartizione degli utili e il titolare resta l’unico responsabile dell’impresa.

Ditta individuale: costi di apertura

La Ditta individuale non ha l’obbligo di versare un capitale all’atto della costituzione dell’impresa stessa.

Per costituire un’impresa individuale si deve inviare un modulo, la “Comunicazione unica” a diversi enti: la nuova procedura è esclusivamente telematica e prevede l’utilizzo del software ComUnica.

ComUnica compone la pratica firmata digitalmente e la invia al Registro delle Imprese, che a sua volta smista le varie pratiche agli enti di competenza.

La Comunicazione Unica d’Impresa è una collezione di file strutturata in:

■ un documento contenente i dati sul richiedente, l’oggetto della comunicazione ed il riepilogo delle richieste ai diversi enti;

■ i moduli per il Registro delle Imprese;

■ i moduli per l’Agenzia delle Entrate;

■ i moduli INPS;

■ i moduli INAIL.

È buon consiglio delegare un Commercialista di fiducia che lo faccia al posto dell’imprenditore: in questo caso è un primo costo da affrontare è la parcella dello stesso Professionista.

Le imprese hanno anche l’obbligo di creare un indirizzo di Posta Elettronica Certificata, che comporta il sostenimento di un’altra spesa.

L’iscrizione al Registro delle imprese deve avvenire entro trenta giorni dall’avvio dell’attività.

Tale iscrizione è a pagamento e va rinnovata ogni anno. Infine, l’apertura della Partita IVA comporta il sostenimento dei costi previdenziali e tributari.

I costi tributari sono le imposte che bisogna versare alle casse dello Stato, come ad esempio l’IRPEF e altre imposte sui redditi.

I costi previdenziali sono gli oneri che un imprenditore deve sostenere per versare i contributi obbligatori all’INPS.

Un altro costo obbligatorio sostenuto dall’imprenditore che decide di aprire una ditta individuale è rappresentato dall’obbligo del pagamento dei contributi all’INAIL nell’ambito degli infortuni sul lavoro.

Anche se l’adempimento dei contributi all’INPS e all’INAIL non avviene nel momento in cui si avvia la ditta individuale, il loro versamento avviene alla scadenza del primo anno fiscale.

Ditta individuale: quali sono i costi di gestione?

I costi di gestione di una ditta individuale dipendono dal tipo di regime fiscale nel quale rientra l’impresa.

Si può optare per il regime fiscale semplificato  ha come vantaggio il fatto di essere molto semplice da applicare e di richiedere poche conoscenze contabili, rendendo quindi la gestione di una nuova attività, o di una piccola attività, molto più facile e meno onerosa.

Tutte le ditte individuali ricadono “naturalmente” sotto il regime semplificato se non superano:

  • Il limite di ricavi di euro 400.000,00 se l’attività consiste nella prestazione di servizi,
  • Il limite di ricavi di euro 700.000,00 se l’attività consiste in qualcosa di diverso dalla prestazione di servizi.

Nel caso in cui si superi il limite, è necessario passare al regime di contabilità ordinario. 

Ditta individuale: chiusura

Per chiudere una ditta individuale, occorre:

  • chiudere la Partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate;
  • chiudere la posizione presso la Camera di Commercio;
  • chiudere la posizione INPS;
  • chiudere la posizione INAIL

La procedura di chiusura è molto semplice: basta usare la Comunicazione Unica, che va inviata presso il registro delle Imprese e vengono chiuse anche le posizioni INPS, INAIL e presso l’Agenzia delle Entrate.

Se si provvede in autonomia alla chiusura della ditta individuale, i costi sono davvero esigui: basta apporre una marca da bollo per le attività iscritte al Registro delle Imprese, per un totale di massimo 50 euro.

Se per la chiusura dell’attività ci si avvale di un Commercialista, è necessario tenere debitamente conto anche della sua parcella.

Ditta individuale: quali sono i rischi?

Come per ogni altra attività imprenditoriale, aprire una ditta individuale comporta dei rischi:

  • i creditori possono attaccare il patrimonio personale dell’imprenditore,
  • obblighi fiscali e previdenziali da adempiere,
  • controlli fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate, che è tenuta a controllare tutte le movimentazioni durante il periodo oggetto di monitoraggio.

 

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A presto

Angelo Calò